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Due pietre nel Castello Succorte

In occasione dei lavori in corso al Castello Succorte, in Fontana Liri Superiore, sono state rinvenute due pietre con inciso il nome di Jacopo (Giacomo) Boncompagni. Dell’ esistenza di almeno una di queste pietre ne aveva già parlato Generoso Pistilli nel suo libro “Fontana Liri due centri - una storia”, edito nel 1988, ma solo adesso sono ricomparse in mezzo ai detriti risultanti dai resti di parti delle mura scoperti all’ interno del Castello stesso. I due reperti saranno prontamente rimossi e posizionati nella sede municipale, per iniziativa del delegato alla Cultura del Comune Sergio Proia, a fianco dell’ affresco, di autore ignoto, risalente alla prima metà del 1400, anch’esso rinvenuto in una nicchia all’interno del Castello Succorte. Tale affresco è riportato su tre pannelli e raffigura il Cristo dolorante con ai lati la Madonna in preghiera e l’Arcangelo annunciante. Jacopo Boncompagni, figlio di Ugo Boncompagni, divenuto poi papa Gregorio XIII, nato a Bologna nel 1548 e morto nel 1612 nel Castello Boncompagni di Isola di Sora, aveva avuto in dono dal padre, papa Gregorio XIII, il Ducato di Sora e di Arce, di cui il Castello Succorte faceva parte, che aveva acquistato per lui nel 1580 da Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino per 100.000 scudi d’oro. Le pietre recuperate risalgono, quindi, sicuramente alla seconda metà del 1500.

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